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INPS, Profilo Amministrativo - Area B

Questionari ministeriali per la preparazione alla prova preselettiva Profilo Amministrativo, Area B

Domande 311-320

Previdenza pubblica e complementare

311. La disciplina fiscale sulla previdenza complementare del settore del pubblico impiego segue: Le regole previste dal decreto legislativo n. 252/2005. Le regole previste dal decreto legislativo n. 124/93 e dal decreto legislativo n. 47/2000. Non esiste disciplina fiscale in previdenza complementare.

Previdenza pubblica e complementare

312. La contribuzione versata al fondo pensione dopo l’adesione: E’ deducibile fiscalmente ma è l’aderente che si occupa in prima persona degli adempimenti collegati. È deducibile fiscalmente ed è il sostituto d’imposta che ha in carico gli adempimenti collegati. Non è deducibile fiscalmente.

Previdenza pubblica e complementare

313. La disciplina fondamentale della previdenza complementare in Italia: È contenuta nel decreto legislativo n. 252 del 5 dicembre 2005 per i dipendenti del settore privato e, per i dipendenti pubblici, nel decreto legislativo 23 aprile 1993, n. 124 ed in altre disposizioni speciali. Non è contenuta in norme di legge perché la previdenza complementare è privata e non pubblica. Nel decreto legislativo 503 del 1992 (riforma Amato) che, avendo operato la riduzione della copertura di previdenza obbligatoria ha contemporaneamente fissato le regole per lo sviluppo della previdenza complementare.

Previdenza pubblica e complementare

314. La previdenza complementare in Italia ha come destinatari: Tutti i lavoratori (autonomi, dipendenti, liberi professionisti), i loro familiari a carico nonché altri cittadini, titolari o meno, di redditi da lavoro. Solo i lavoratori dipendenti ed i loro familiari a carico perché gli altri cittadini dispongono di altre fonti di reddito con le quali potersi assicurare una copertura previdenziale nella vecchiaia. Solo i lavoratori dipendenti, perché non riguarda coloro che non hanno una posizione di previdenza obbligatoria.

Previdenza pubblica e complementare

315. La previdenza complementare in Italia: È privata e gestita a capitalizzazione. È pubblica e gestita a ripartizione. È privata e gestita a capitalizzazione tranne che per dipendenti pubblici.

Previdenza pubblica e complementare

316. Le sentenze producono effetti: Esclusivamente tra le parti. Esclusivamente nei confronti della Pubblica amministrazione. Nei confronti di tutta la collettività.

Previdenza pubblica e complementare

317. Per quanti anni durano in carica i giudici della Corte Costituzionale? 10 anni. 7 anni. 9 anni.

Previdenza pubblica e complementare

318. Che cos'è la pensione indiretta? Per pensione indiretta si intende il trattamento pensionistico spettante ai parenti di terzo e quarto grado del lavoratore non pensionato. É la pensione che alla morte del pensionato spetta ai componenti del suo nucleo familiare che hanno i requisiti di legge. É la pensione che alla morte del lavoratore, se questo aveva almeno 15 anni di contributi oppure era assicurato da almeno 5 anni di cui almeno 3 versati nel quinquennio precedente la data della morte, spetta ai componenti del suo nucleo familiare che hanno i requisiti di legge.

Previdenza pubblica e complementare

319. É possibile cumulare la prestazione pensionistica di vecchiaia, in un sistema retributivo o misto, con redditi di lavoro autonomo? Si, la prestazione pensionistica di vecchiaia è cumulabile solo con redditi da lavoro autonomo, ma non con redditi da lavoro dipendente. Si, la prestazione pensionistica di vecchiaia è totalmente cumulabile sia con i redditi da lavoro dipendente, sia con quelli da lavoro autonomo. No, la prestazione pensionistica di vecchiaia è cumulabile con i redditi da lavoro dipendente fino al 50%, ma non con quelli da lavoro autonomo.

Previdenza pubblica e complementare

320. Il sistema retributivo si basa su tre elementi: anzianità contributiva, retribuzione pensionabile e aliquota di rendimento. La retribuzione pensionabile è data, per il calcolo della “c.d. quota B” di pensione, dalla media delle retribuzioni o redditi percepiti negli ultimi anni di attività lavorativa, opportunamente rivalutate sulla base di alcuni indici. Chi fissa gli indici e ogni quanto vengono aggiornati? Gli indici sono fissati dall'ISTAT ogni due anni. Gli indici sono fissati dall'ISTAT ogni anno. Gli indici sono fissati dall'INPS ogni anno.

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