INPS, Profilo Socio-Educativo - Area C

Materia: Previdenza pubblica e complementare

Quesiti RANDOM

466. La pensione di inabilità di cui all’art. 2, comma 12, della legge n. 335/1995 è determinata, con un sistema di calcolo retributivo:

In misura pari a quella che sarebbe spettata all’atto del compimento del 60° anno di età. In ogni caso non potrà essere computata un’anzianità utile superiore ai 30 anni e l’importo del trattamento stesso non potrà superare il 100% della base pensionabile, né quello spettante nel caso l’inabilità sia dipendente da causa di servizio. In misura pari a quella che sarebbe spettata all’atto della maturazione del requisito contributivo per il diritto alla pensione di anzianità. In misura pari a quella che sarebbe spettata all’atto del compimento dei limiti di età previsti per il collocamento a riposo. In ogni caso non potrà essere computata un’anzianità utile superiore ai 40 anni e l’importo del trattamento stesso non potrà superare l’80% della base pensionabile, né quello spettante nel caso l’inabilità sia dipendente da causa di servizio.

402. Quale fonte legislativa ha introdotto il calcolo della pensione in due quote, una quota relativa alle anzianità maturate fino al 31/12/1992 e una quota calcolata con le anzianità maturate dal 1/1/1993 in poi?

La legge n. 335/1995, a far data dal 1/1/1996. La legge n. 449/1997, a far data dal 1/1/1998. Il D.Lgs. n. 503/1992, a far data dal 1/1/1993.

338. Indicare quale tra le seguenti affermazioni sui contributi da riscatto, ai fini pensionistici, è corretta.

L’onere di riscatto è sempre determinato in base alle norme che disciplinano la liquidazione della pensione con il sistema retributivo. Per il calcolo dei periodi da riscatto da valutare con il sistema contributivo, si fa riferimento alla retribuzione percepita nei 9 mesi meno remoti rispetto alla data della domanda. I contributi da riscatto servono a coprire, a proprie spese, alcuni periodi espressamente previsti dalla legge, per i quali non esiste obbligo contributivo.

451. Per l’erogazione della prestazione pensionistica di un dipendente pubblico, il fondo pensione negoziale:

Determina e liquida l’importo sulla base di un montante finale che tiene conto sia dei contributi versati direttamente al fondo sia degli accantonamenti delle quote di TFR, con relative rivalutazioni, trasferiti dall’Inpdap alla cessazione del rapporto di lavoro. Determina e liquida l’importo finale sulla base di un montante formato solo dai contributi del lavoratore e del datore di lavoro perché il TFR contabilizzato dall’Inpdap è figurativo e, quindi, non esiste. Determina e liquida l’importo finale sulla base delle quote di TFR e dei contributi versati, al netto di quelli del datore di lavoro che vengono trasferiti all’Inpdap.

387. Il diritto alla pensione di vecchiaia contributiva per un lavoratore dipendente che ha maturato 65 anni di età e 12 anni di contribuzione al 31 dicembre 2010 decorre....

Dal 1° aprile 2011. Dal semestre successivo a quello di maturazione dei requisiti. Il dipendente non ha maturato il diritto alla pensione.

323. Hanno diritto alla pensione ai superstiti i genitori?

Si, alle seguenti condizioni: in mancanza del coniuge, dei figli e dei nipoti, ma soltanto i genitori che alla data della morte del lavoratore o del pensionato abbiano almeno 65 anni, non siano titolari di pensione e che risultino a carico dell’iscritto o pensionato deceduto con un reddito non superiore all’importo del trattamento minimo Inps maggiorato del 30%. No, in nessun caso. No, fatta eccezione i genitori che alla data della morte del lavoratore o del pensionato abbiano almeno 70 anni, non siano titolari di pensione e che risultino a carico dell’iscritto o pensionato deceduto con un reddito non superiore all’importo del trattamento minimo Inps maggiorato del 30%.

500. Il trattamento di fine rapporto liquidato dall’Inpdap ad un lavoratore in regime TFR che ha aderito alla previdenza complementare:

E’ costituito dal TFR eventualmente maturato fino all’adesione, poiché le quote successive sono interamente destinate a previdenza complementare. E’ pari alla misura degli accantonamenti, precedenti e successivi all’adesione, che il lavoratore decide di farsi liquidare esclusivamente dall’Inpdap. Non è previsto perché con l’adesione alla previdenza complementare il lavoratore perde il diritto a al TFR maturato prima dell’adesione.

436. Per la previdenza complementare, i contributi raccolti e le risorse investite sono detenuti:

Dalla banca depositaria che svolge compiti di custodia dei valori investiti e di controllo che gli investimenti operati dai gestori finanziari siano effettuati nel rispetto delle norme di legge, dello statuto del fondo e delle convenzioni. In quota parte dai singoli consiglieri di amministrazione del fondo pensione che, alla fine del mandato, rendono conto della propria gestione al presidente. Dalla Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) che ne cura l’affidamento in gestione agli intermediari finanziari.

372. Per un dipendente pubblico iscritto ad un fondo pensione è previsto l’istituto dell’anticipazione?

Si, in determinate misure ed a determinate condizioni, per la parte derivante dagli accantonamenti che sono già presso il fondo, con esclusione di quelli figurativi contabilizzati dall’Inpdap. No, è un istituto previsto esclusivamente per i dipendenti del settore privato. Sì, è possibile per l’intero ammontare della posizione, compresa la parte figurativa contabilizzata dall’Inpdap.

308. La decisione del ricorso straordinario è adottata con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del:

Ministro competente. Presidente della Camera dei deputati. Presidente del Consiglio dei Ministri.

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