Commissario Polizia di Stato 2015

DIRITTO PROCESSUALE PENALE

DOMANDE 651-660

NOTA BENE: le risposte ai quesiti vengono visualizzate in ordine casuale; in questo modo è possibile ripetere l'esercitazione e memorizzare correttamente le risposte.

1651. È ammesso il sequestro della corrispondenza tra l'imputato e il proprio difensore in quanto riconoscibile dalle prescritte indicazioni?

No, mai ai sensi dell’art. 58 c.p.p. Sì, se utile alla prosecuzione delle indagini Sì, sempre Esclusivamente se vi è l'autorizzazione del giudice No, salvo che l'autorità giudiziaria abbia fondato motivo di ritenere che si tratti di corpo del reato

1652. Quando la copia autentica di un atto del procedimento ha valore di originale, se la legge non dispone diversamente?

Solo quando l'originale dell'atto procedimento è stato sottratto Sempre, purché sia attestata la sua conformità all’originale Solo quando l'originale dell'atto procedimento è smarrito Solo quando l'originale dell'atto procedimento è distrutto Quando l'originale dell'atto del provvedimento è distrutto, smarrito, sottratto e non è possibile recuperarlo

1653. Ai sensi dell’art. 115 c.p.p., la violazione del divieto di pubblicazione di atti coperti dal segreto:

costituisce, salve le sanzioni previste dalla legge penale, illecito disciplinare quando il fatto è commesso da impiegati dello Stato o di altri enti pubblici ovvero da persone esercenti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato quando il fatto è commesso da impiegati dello Stato o di altri enti pubblici ovvero da persone esercenti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato, costituisce, in ogni caso, soltanto illecito disciplinare costituisce sempre una contravvenzione, salvi i casi previsti dalla legge penale, in cui può essere delitto non costituisce in ogni caso illecito disciplinare quando il fatto è commesso da impiegati dello Stato o di altri enti pubblici ovvero da persone esercenti una professione per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato salve le sanzioni previste dalla legge penale, costituisce illecito disciplinare soltanto quando il fatto è commesso da impiegati dello Stato o di altri enti pubblici

1654. Ai sensi del codice di procedura penale, la determinazione del domicilio dichiarato o eletto dall'imputato:

è valida solo se confermata dalle ricerche della polizia giudiziaria è valida per ogni stato e grado del procedimento, salvo quanto previsto dagli artt. 156 e 613 dello stesso codice è valida solo per il singolo atto per il quale è stata fatta la dichiarazione vale solo per il grado di giudizio per il quale è stata fatta va rinnovata all'Autorità Giudiziaria al termine delle indagini preliminari

1655. Ai sensi dell’art. 192 c.p.p., ai fini della prova dell'esistenza di un fatto, gli indizi devono essere:

suffragati da altri elementi di prova che ne confermino l'attendibilità confermati in ogni caso da una prova gravi, precisi e concordanti dichiarati ammissibili da tutte le parti del procedimento incontrovertibili e non meno di tre

1656. La decisione del giudice penale che risolve incidentalmente una questione civile, amministrativa o penale:

ha efficacia vincolante solo nei processi amministrativi ha efficacia vincolante solo nei processi penali ha sempre efficacia vincolante negli altri processi civili, amministrativi o penali non ha efficacia vincolante in nessun altro processo ha efficacia vincolante solo nei processi civili

1657. Il difetto di giurisdizione, in materia penale è rilevato:

solo d'ufficio nel corso del giudizio solo su istanza di parte, prima dell’apertura del dibattimento solo su istanza di parte nel corso dell'udienza preliminare solo su istanza di parte nella fase delle indagini preliminari anche d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento

1658. I verbali di dichiarazioni rese in altro procedimento penale possono essere utilizzati:

contro l'imputato sempre se l’imputato vi consente sempre solo a favore dell'imputato contro l'imputato soltanto se il suo difensore ha partecipato all'assunzione della prova

1659. Ai sensi dell'art. 266 c.p.p., in materia di intercettazioni, quale delle seguenti affermazioni è corretta?

L'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche è consentita nei procedimenti relativi ai delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni, determinata a norma dell'art. 4 c.p.p. L'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche è consentita nei procedimenti relativi ai delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a tre anni, determinata a norma dell'art. 4 c.p.p. L'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche è consentita nei procedimenti relativi ai delitti dolosi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni, determinata a norma dell'art. 4 c.p.p. L'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche è consentita nei procedimenti relativi ai delitti non colposi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a dieci anni, determinata a norma dell'art. 4 c.p.p. L'intercettazione di conversazioni o comunicazioni telefoniche è consentita nei procedimenti relativi ai delitti colposi per i quali è prevista la pena dell'ergastolo o della reclusione superiore nel massimo a cinque anni, determinata a norma dell'art. 4 c.p.p.

1660. La durata delle operazioni di intercettazione telefonica disposte dal pubblico ministero può essere prorogata dal giudice con decreto motivato:

per un solo altro periodo di 15 giorni, stanti i presupposti che hanno portato alla precedente autorizzazione qualora permangano i gravi indizi di reato e l’assoluta indispensabilità ai fini della prosecuzione delle indagini anche in caso di chiusura delle indagini solo se il reato è provato anche se non permangano i gravi indizi di reato che hanno portato alla precedente autorizzazione

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